EDUCARE LE CHARACTER SKILLS, IL VERO CAMBIAMENTO DELLA SCUOLA
Mercoledì 26 gennaio all’Imiberg è iniziato il corso di formazione sulle Non Cognitive Skill progettato con la Fondazione per la Sussidiarietà, perché il cambiamento parte dalla crescita degli insegnanti.
Con la relazione del prof. Giorgio Vittadini (docente di Statistica dell’Università Bicocca di Milano e Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà) è iniziato ieri il corso di formazione “Non Cognitive Skills (NCS) per la scuola che cambia” progettato da Imiberg e Fondazione per la Sussidiarietà.
Vittadini nella sua lezione (“NCS e capitale umano: evidenze quantitative nella scuola e nel mondo del lavoro”) ha illustrato diverse ricerche scientifiche che hanno messo in evidenza come lo sviluppo delle NCS porti significativi miglioramenti anche nelle competenze cognitive, migliorando i risultati scolastici tradizionalmente intesi. Nel suo intervento il prof. Vittadini ha prima messo in relazione le NCS, o meglio le Character Skills, con il capitale umano e con lo sviluppo, anche economico, dei Paesi. Per poi approfondire la questione dell’efficacia dell’insegnamento: uno degli studi presentati, effettuato sulle scuole medie del Trentino, dimostra come laddove sono stati effettuati programmi sperimentali per il miglioramento delle NCS i risultati scolastici “cognitivi” sono migliorati.
Ma cosa si intende per NCS? Le competenze non cognitive sono tutte quelle competenze personali che non sono strettamente legate alle conoscenze, ma che determinano il modo di agire di una persona. Facendo riferimento a diversi studi il prof. Vittadini le sintetizza come: energia, amicalità, coscienziosità, stabilità emotiva, apertura mentale, capitale psicologico, autoefficacia, locus of control e motivazione. Il concetto viene poi affinato quando si parla di Character Skills: questi elementi sono infatti gli elementi che strutturano la personalità stessa di una persona.
Lo sviluppo di queste competenze non porta solo ad un miglioramento del rendimento scolastico, ma anche una miglior rendimento nel mondo del lavoro. Infatti, in un modo in continua evoluzione, le competenze trasversali, nel lungo periodo, sono più importanti delle conoscenze.
Ma come si fa ad educare la Character Skills? I docenti sono al centro di questa nuova impostazione educativa, infatti l’acquisizione delle competenze passa in larga misura attraverso il modo d’essere dell’insegnante e attraverso il rapporto che riesce ad instaurare con l’alunno. L’insegnante per essere efficacie deve quindi possedere in prima persona le NCS. Come dimostra un altro studio presentato, infatti, il fattore che maggiormente influenza l’apprendimento sono le Character Skills dell’insegnante stesso, in particolare la sua capacità di guidare i ragazzi. Si passa quindi da un modello di scuola in cui l’insegnamento è standardizzato per tutti ad un modello in cui assume ruolo centrale la relazione. Il primo cambiamento che deve avvenire nella scuola è quindi la valorizzazione e lo sviluppo delle NCS degli insegnanti, per poi guidare gli alunni in un percorso di conoscenza che sia un’avventura affascinante che li porti ad accrescere le proprie conoscenze e a formare una personalità adulta.
Così la “palla” torna a noi, sta a noi che lavoriamo nella scuola ripensare il nostro modo di entrare e di stare in classe tutti i giorni. Una sfida veramente interessante dalla quale non vogliamo sottrarci.
Il percorso di formazione iniziato ieri continuerà con altri 3 interventi. Da qui al 4 marzo svolgeranno le loro relazioni, approfondendo il tema delle NCS, la prof. Luisa Ribolzi, docente di Sociologia all’Università di Genova; il dott. Emanuele Massagli, ricercatore in didattica e pedagogia speciale all’Università LUMSA di Roma e Presidente ADAPT e il prof. Damiano Previtali, Dirigente Ufficio IX della Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione – Miur.