LA CARITÀ DIVENTA FESTA

LA CARITÀ DIVENTA FESTA

LA CARITÀ DIVENTA FESTA

Sabato e domenica scorsi la nostra scuola ha assistito ad un avvenimento sorprendente e inaspettato. Dall’iniziativa di un gruppo di genitori, desiderosi di aiutare alcune famiglie trovatesi in difficoltà e di preparare delle risorse economiche per i profughi ucraini, è nato il Charity Shop Imiberg. L’idea di base è semplice: raccogliere oggetti non utilizzati dalle famiglie per rivenderli e devolvere l’intero guadagno; la sua realizzazione ha chiesto tempo ed energie importanti da parte degli organizzatori che si son spesi senza riserve. Ma questo non è stato un peso, come ci ha detto Valentina, una delle mamme coinvolte, è stato «un evento che ha davvero testimoniato quanto sia bello e gioioso incontrarsi e condividere le proprie energie per un motivo concreto e che ha ricordato a organizzatori e partecipanti di come il cuore dell’uomo sia, per sua natura, fatto per spendersi per gli altri. Organizzare (e poi vivere in prima persona!) la prima edizione del Charity Shop è stata una scoperta rinnovata di quanto sia bello incontrare le persone quando insieme si fa qualcosa per gli altri, e di stupirmi in ogni istante di quanta disponibilità, quanta apertura di cuore, quanto insopprimibile desiderio di condividere ci sia in ognuno. La carità “tira fuori” davvero il meglio di noi ed è stato assolutamente evidente di come il risultato che ottiene chi si lancia in questa avventura sia una grande e contagiosa gioia!»

Le persone che si sono coinvolte hanno fatto un’esperienza di bellezza, che va oltre il fare del bene agli altri e centra con l’essere felici. Come ci ha testimoniato Lucia, un’altra delle mamme coinvolte: «domenica sera sono tornata a casa con il cuore commosso e contento perché ancora una volta ho potuto vedere con i miei occhi che, quando seguiamo il desiderio di bene e di bello che c’è in ognuno di noi, siamo capaci di fare cose grandi. Nel gesto del Charity Shop la parte più bella delle persone è venuta fuori: nella semplicità di una chiacchierata, nella cura dell’allestimento, nel sostegno reciproco nei momenti di maggior stanchezza, nella condivisione di idee e suggerimenti per rendere i due pomeriggi passati insieme momenti gioiosi e divertenti, nelle risate dei bambini, nelle merende golose e tanto apprezzate». Una gioia resa ancora più grande dal fatto che negli ultimi due anni non è stato possibile organizzare eventi come questo, eventi che sono gesti prima di tutto educativi, come sottolinea Alice «la disponibilità nel creare e nel partecipare ad eventi solidali fa capire quanto più abbiamo bisogno gli uni degli altri e far vedere tutto questo ai nostri figli è un insegnamento di condivisione verso il prossimo. Questi ultimi due anni ci hanno fatto capire profondamente quanto possa essere difficile stare da soli, quindi riprendiamo in mano lo spirito di aggregazione e la reazione positiva arriverà a catena! Vedere la gente che entrava dal cancello, vedere il sorriso dei bambini non nascosto dalle mascherine, ascoltare della bellissima musica e chiacchierare con le persone è stata una vera gioia per tutti e sapere che eravamo tutti lì per un unico scopo che era aiutare chi ora ha più bisogno di noi è stato elettrizzante». Per Carolina, invece, è stata una iniziativa straordinaria e inattesa che l’ha risvegliata «dal torpore di questi due anni, facendomi riscoprire nuovamente la bellezza di fare le cose insieme per costruire qualcosa di bello per tutti, perché ci stavamo prendendo cura di qualcosa di nostro: la scuola dei nostri figli. Mi ha dato la possibilità di fare nuove amicizie, rendendo ancora più bello portare i miei figli a scuola, perché si incontrano volti a cui posso dire un “ciao!” pieno di gratitudine per quello che hanno risvegliato in me».

 E questo è solo l’inizio, perché è naturale voler vivere ancora esperienze così belle. Un’iniziativa nata in maniera semplice, per il bello slancio di alcune persone, che può diventare un’esperienza di crescita per tutti, come racconta Anna: «all’inizio era un’idea, un’idea di gioco, un’idea per fare qualcosa di bello per chi è meno fortunato, un’idea per stare insieme, un’idea per voltare pagina dopo l’esperienza degli ultimi 2 anni…poi pian piano l’idea si è concretizzata, ha preso col passar del tempo, confrontandoci, una forma sempre più definita; spero che il Charity shop appena concluso sia solo il primo, la nostra puntata zero andata bene …ci vediamo a Natale!»

Anche la scuola è veramente felice di questa iniziativa, come raccontano bene le parole di Monica, che ha seguito l’iniziativa per la scuola coinvolgendosi moltissimo: «il bello di questa iniziativa è che è nata dalla fiducia che le famiglie hanno nella scuola, mi ha commosso il senso di comunità che si è creato con questo progetto. Aver seguito dagli inizi questo gruppo fantastico di mamme, aver condiviso con loro la passione e la dedizione a fare del bene ci ha portato alla realizzazione di un momento curato in tutti i minimi dettagli, con un senso di carità, ma soprattutto di condivisione. Mi auguro, personalmente e a nome della scuola, di riproporre tanti di questi momenti e che il Charity Shop raggiunga più persone possibili. È stata una delle esperienze più belle da quando ho iniziato a lavorare qui, ringrazio tutto il gruppo mamme di avermi coinvolta in questa iniziativa».