SMART – School for Mentoring Advising Researching and Teaching è il percorso di formazione interno per le maestre della Scuola Primaria, iniziato due anni fa, pensato per la condivisione e la trasmissione tra colleghe del nostro metodo di insegnamento e per la sperimentazione di nuove metodologie.
Dal lavoro comune svolto dalle insegnanti sono scaturiti due progetti pilota per l’innovazione della didattica, per sistematizzare elementi di innovazione che alcune maestre hanno introdotto nelle loro classi. Si tratta del percorso sulle “nuove tecnologie” e del percorso sulla “scuola all’aperto”. Il collegio docenti si è diviso in due sottogruppi i quali prima si sono formati sull’aspetto assegnato, poi hanno progettato alcune attività da svolgere in classe. In queste ultime settimane le attività sono state attuate nelle classi con grande interesse e coinvolgimento degli alunni e con grande soddisfazione delle insegnanti. Ma è solo l’inizio, queste esperienze ora fanno parte della “cassetta degli attrezzi” delle nostre maestre, fanno parte del nostro metodo educativo e verranno riproposte a tutte le classi in futuro.
Il primo gruppo, quello per l’utilizzo delle tecnologie al servizio della didattica, coordinato dalla maestra Giorgia Donghi, ha lavorato sull’utilizzo dell’iPad da parte degli alunni come strumento di lavoro in classe. La scuola ha messo a disposizione 15 device che i bambini e le bambine possono utilizzare a coppie guidati dalle maestre. Questo lavoro si è tradotto in 3 diverse attività che sono state proposte alle classi 2^, 3^ e 4^.
In 2^ è stato introdotto l’utilizzo di google maps nell’insegnamento della geografia, con due principali obiettivi: in primo luogo, di insegnare ai bambini a leggere ed utilizzare una cartina, sia riferita a luoghi conosciuti che a luoghi molto lontani; in secondo luogo, insegnare loro ad utilizzare le ulteriori potenzialità dell’applicazione come creare percorsi.
In 3^ attraverso l’utilizzo dell’iPad gli alunni sono stati aiutati ad entrare ancora di più nella comprensione del testo e nello sviluppo delle loro capacità espressive, anche digitali. Infatti, il lavoro che hanno svolto è stato quello di ricostruire e raccontare una fiaba creando un video. Il video è il risultato di un lavoro composito: il montaggio di foto, immagini e riprese; realizzati da gruppi di alunni utilizzando tecniche diverse.
In 4^, infine, l’iPad è stato utilizzato per un lavoro sul metodo di studio dei bambini. Attraverso l’utilizzo di SimpleMind, infatti, le maestre hanno prima insegnato agli alunni a realizzare mappe concettuali interattive per sintetizzare e riprendere i contenuti dello studio. Poi, ancora attraverso il montaggio di brevi video con iMovie e la creazione di slide con Book Creator, hanno lavorato sulla capacità di esporre quanto appreso.
Come detto, il secondo gruppo, coordinato dalla maestra Silvia Bonati, ha lavorato, invece, sulla didattica all’aperto. Questo è un tassello in più della didattica esperienziale che da sempre ci contraddistingue. Il concetto fondamentale è quello di uscire dall’aula per lasciare che sia la realtà incontrata a suscitare negli alunni le domande, lavorando, guidati dalla maestra, per la ricerca delle risposte. L’ambiente esterno alla scuola – che può essere urbano, agricolo, montano… – è l’occasione per incontrare l’oggetto dello studio e per fare scattare diversi interrogativi e diversi percorsi conoscitivi ed espressivi.
Ad esempio, come successo in 3^, analizzare il terreno, toccando e osservando di cosa è composta la terra, permette di affrontare molte questioni legate al ciclo della vita, agli ecosistemi, fino ad arrivare a fare il compostaggio con gli scarti delle merende per la coltivazione dell’orto scolastico. Un percorso di questo tipo è evidentemente multidisciplinare, perché oltre alle competenze scientifiche coinvolge aspetti linguistici e artistici, per la descrizione dei fenomeni, nonché un grosso nucleo di educazione civica.
Analogamente, la classe 4^, ha fatto un percorso sulle rocce – coinvolgendo aspetti di scienze, geografia, linguistici, artistici, di storia e di educazione civica – a partire dall’osservazione delle cime delle montagne da città alta, passando per la loro analisi nel dettaglio, fino a riconoscere come le diverse rocce sono state utilizzate per costruire palazzi e monumenti della nostra città, visitando il centro di Bergamo.
Questo approccio metodologico è poi, come afferma la maestra Silvia Bonati, la “didattica più inclusiva che ci sia”, perché quando si fa lezione all’aperto non c’è nessun bambino che rimane inattivo: gli stimoli della realtà, seppur in maniera differente, mettono tutti al lavoro!