IL GRAZIE DI IMIBERG AL VESCOVO E ALLA CEI PER L’AIUTO ALLE “SUE” FAMIGLIE
Abbiamo scritto una lettera per manifestare la nostra riconoscenza alla Chiesa per il sussidio di studio 2020/2021 agli studenti delle scuole secondarie paritarie: «Un’ affermazione di vicinanza reale a chi porta avanti un’idea di libertà per tutti attraverso l’educazione».
Un aiuto vero, concreto e rapido, che ha permesso a tantissime scuole paritarie e famiglie bergamasche di affrontare con meno timori e preoccupazioni il difficilissimo momento economico causato dalla pandemia che purtroppo stiamo affrontando. Questo è il valore dei sussidi di studio per l’anno scolastico 2020/21 che la Conferenza episcopale italiana (Cei) ha assegnato nelle ultime settimane a ben 1.098 studenti di 62 scuole bergamasche. Tra queste, anche l’Imiberg.
Per questo motivo, abbiamo scritto una lettera di ringraziamento a monsignor Francesco Beschi, vescovo di Bergamo, e al cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, spiegando che il contributo «ci consente di dare il giusto supporto alle famiglie più in difficoltà e di guardare con fiducia al futuro».
I contributi, pari a duemila euro per ogni studente, erano destinati alle famiglie con figli che frequentano le scuole secondarie paritarie (medie e superiori) con un Isee inferiore ai 25 mila euro (35 mila nel caso di due figli iscritti). In totale, in Bergamasca sono dunque stati distribuiti oltre due milioni di euro dalla Cei con questa importante iniziativa.
Imiberg accoglie circa 700 studenti di età compresa tra i 2 e i 19 anni e grazie al sussidio di studio della Cei ha potuto aiutare molte famiglie che hanno dato fiducia all’istituto ma sono state messe in enorme difficoltà da questa pandemia. «Ci ha molto positivamente colpito l’iniziativa della Chiesa italiana di andare incontro alle scuole, e quindi alle famiglie – spiega la direzione –, attraverso un simile supporto concreto. Rappresenta, a nostro parere, una vera e propria affermazione di vicinanza reale a chi porta avanti un’idea di libertà per tutti attraverso l’educazione».