La geologia, e lo studio che viene fatto oggi sulle rocce, segue delle procedure ben precise: classificazioni per colori, forma, aspetto, genesi, ecc.
Già i primi filosofi si interrogavano sulla physis, cioè sulla natura, intesa come un tutto dinamico in perenne mutamento: la natura per i Greci è generazione e trasformazione. Il tentativo di pervenire a spiegazioni generali sulla natura è all’origine delle cosmologie antiche, come quella di Empedocle. Secondo il filosofo, terraariafuoco e acqua sarebbero gli elementi primi alla base delle varie composizioni che costituiscono tutto ciò che si trova nel mondo.
Questi quattro elementi che creano la natura si possono definire una sorta di materia prima, o materia allo stato puro, cioè un sostrato che sta alla base dei mutamenti naturali. Questo potrebbe valere anche per tutti i processi di formazione delle rocce. Ciò accadrebbe anche nella roccia sedimentaria, generata attraverso la litificazione di sedimenti,a loro volta formati dalla trasformazione di rocce preesistenti, dovuti ad eventi di origine naturale.
Altri esempi potrebbero essere: attraverso il fuoco, cioè il calore della lava, si sono formate le rocce metamorfiche; attraverso il deteriorarsi della terra o delle rocce preesistenti causato da aria e acqua si sono formate le rocce sedimentarie; infine, dalla solidificazione della lava le rocce ignee. I mutamenti portano alla distruzione di qualcosa, ma se Parmenide riteneva che “nulla si crea e nulla si distrugge”, ciò potrebbe significare che tutto in natura sia collegato come in un ciclo ordinato. Se questo ciclo può essere inteso come un sistema, la natura può essere studiata come un sistema originato dall’infinito mutare della materia prima.