Perché non pensare la natura come un sistema organizzato che segue delle regole e dei meccanismi ben precisi?
Secondo il pensiero di Aristotele, il divenire degli elementi naturali si può esprimere attraverso i concetti di potenza e atto: la potenza è la possibilità della materia di raggiungere una certa forma, mentre l’atto è la realizzazione delle possibilità di una forma, quindi è la perfezione attuata, e raggiunge il compito della sua forma, detto anche entelechia, che è l’obbiettivo di portare a compimento la propria essenza.
Anche nello studio di un esemplare di gabbro, che è una roccia magmatica intrusiva, si può fare riferimento ai concetti aristotelici di potenza e atto: dal momento che il magma è un insieme di roccia fusa e gas, questo corrisponde alla potenza, mentre il gabbro corrisponde all’atto, come concretizzazione di una delle possibilità di raggiungere la forma definitiva. Letto in questa prospettiva, l’intero sistema naturale sembra essere in costante cammino verso un suo compimento.