Carlo Gelmi
In questa roccia, che possiamo osservare dall'immagine qui di fianco, possiamo vedere che:
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Dalle osservazioni fatte in precedenza possiamo iniziare ad ipotizzarne la genesi:
data la presenza di clasti possiamo dire che la roccia è costituita da sedimenti, che provengono dalla
disgregazione di rocce preesistenti
per questo motivo la roccia deve aver seguito una sorta di processo sedimentario.
Che è diviso in 4 fasi principali:
Rocce sedimentarie | |
---|---|
Degradazione meteorica. | Escursione termica (termoclastismo). |
Acqua (dilavamento). | |
vento (corrasione). | |
alterazione chimica. | |
Trasporto. | gravità. |
Acqua. | |
Ghiaccio. | |
Vento. | |
Sedimentazione. | Morene (ghiacciai). |
Stratificazione (fiumi). | |
Diagenesi. | Compattazione (processo fisico). |
Cementificazione (processo chimico). |
Dopo aver visto la genesi delle rocce sedimentarie passiamo alla classificazione, che si divide in tre
gruppi principali:
-rocce terrigene
-rocce organogene
-rocce chimiche.
Le rocce terrigene sono caratterizzate dalla presenza di clasti di diverse dimensioni (da 0.004mm a
16000 mm),
da cui si dividono in varie classi,
provengono principalmente da sedimenti depositati negli ambienti fluviali, glaciali o desertici delle terre
emerse.
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Le rocce organogene sono o rocce biocostruite o particellari, quelle biocostruite sono costituite da ammassi di
organismi bio-costruttori fossilizzati, che possono essere scheletri carbonatici di polipi o colonie di
cianobatteri. quelle particellari derivano dall'accumulo passivo di frammenti di gusci o scheletri
di organismi calcarei o silicei.
Le rocce di origine chimica sono soprattutto quelle che derivano dalla precipitazione dei soluti contenuti nelle
acque marine
, come le evaporiti.
Data la presenza di clasti molto visibile nella roccia possiamo dedurre che si tratta di una roccia
sedimentaria/terrigena.
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Con queste tre immagini possiamo ulteriormente specificare la tipologia di roccia che ora
è un conglomerato terrigeno sedimentario.
Il processo che ha portato alla formazione di questa roccia potrebbe essere quindi: con il vento, l'acqua e l'escursione termica si è verificata una degradazione meteorica seguita poi da un trasporto, grazie a un fiume, che ha portato dei sedimenti che si sono poi accumolati. Durante un processo di sedimentazione, per finire grazie alla compattazione e alla cementificazione si è formata questa roccia che è arrivata sulla terra emersa grazie a dei movimenti delle placche terrestri, la sua forma omogenea potrebbe derivare dal fatto che prima di essere stata raccolta ha seguito il percorso di un fiume.
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Il Verrucano Lombardo è un'unità geologica di età tardo-permiana, affiorante nel Dominio Sudalpino lombardo e nel Trentino occidentale.
Si tratta di depositi silicoclastici continentali, di colore rosso, caratterizzati da alternanze di arenarie e conglomerati sedimentatisi in ambiente fluviale. Abbiamo conglomerati a granulometria molto variabile, cui si alternano arenarie a grana medio-grossolana, con composizione quarzoso-feldspatica, abbondante matrice e cemento siliceo-argilloso, compatte, che localmente passano a siltiti e peliti. Caratteristico il colore rossastro indicante forte ossidazione del sedimento. I conglomerati sono costituiti in parte da frammenti litici di quarzo latteo e rosa, rocce vulcaniche e in parte metamorfiche. Queste rocce si sono originate da depositi di conoide alluvionale e piana alluvionale sedimentatisi in aree continentali a clima arido o semi-arido (a paleo-latitudini verosimilmente tropicali), drenate da corsi d'acqua a regime torrentizio di tipo intrecciato o meandriforme. Erano quindi aree caratterizzate da apporti sedimentari concentrati e massicci con cadenza stagionale, separati da lunghi periodi di magra, con intensa ossidazione dei sedimenti. I depositi derivanti da un contesto di questo tipo mostrano una stratificazione lenticolare, a volte anche alla scala dell'affioramento, con bruschi contatti verticali (sovente erosivi) e frequenti passaggi laterali di facies. Sono talora osservabili anche strutture sedimentarie da corrente (laminazioni parallele e incrociate) e frequenti inclusi pelitici derivati dall'erosione e dal trasporto di frammenti di materiale fangoso da parte delle correnti fluviali. Non è mai stata segnalata la presenza di fossili. La composizione del Verrucano indica una origine dei depositi per erosione in parte del basamento metamorfico, in parte delle coperture vulcaniche e terrigene Permiane. Gli spessori massimi dell'unità variano da 100 a 500 metri tra il Lario e le Giudicarie; gli spessori minori si registrano lungo il crinale orobico (da 20 a oltre 200 metri).
FONTI:
Verrucano lombardo:
Rocce sedimentarie: